Festival Biblico

Festival Biblico

Festival Biblico è il nome che portiamo.
Ci chiamiamo così dal 2005, quando gli attuali enti promotori – Diocesi di Vicenza e Società San Paolo – ebbero l’intuizione di unire lo stile tipico di un festival al contenuto delle Sacre Scritture, per rileggere la contemporaneità e i fatti dell’attualità.
Non abbiamo finalità confessionali, ma siamo un’esperienza spirituale e culturale aperta a chiunque voglia porsi delle domande per provare a capire qualcosa di più del mondo.
Negli anni ci siamo ampliati e oggi è possibile vivere gli appuntamenti del Festival Biblico nelle diocesi e nelle province di Vicenza, Verona, Padova, Adria/Rovigo, Vittorio Veneto e Treviso, con un calendario che offre dialoghi, meditazioni, concerti, mostre, cinema, teatro, passeggiate e proposte nel digitale.

Abbiamo chiesto a Roberto Tommasi, presidente del Festival Biblico, perché ritiene importante sostenere la candidatura di Vicenza a Capitale Italiana della Cultura 2024:

“Non è cosa facile tracciare un preciso identikit di ciò che è «cultura». Del suo DNA è comunque componente decisiva l’essere un processo che accade come tessitura delle opere della creatività umana, una creatività non dominatrice che nasce dall’ascolto e dall’accoglienza. Si tratta di espressione libera, bella e responsabile delle sensibilità, dell’intelligenza, delle azioni e degli stili di vita dei singoli uomini e donne e delle società che propizia l’emersione della natura e del mondo oltre che del benessere degli uomini e delle donne che lo abitano, ma che può anche sfigurarli e impoverirli. Si palesa in svariate forme in certa misura plasmatrici della vita dei singoli e dei gruppi e che ne sono a loro volta plasmate, tra le altre  le istituzioni, i rapporti sociali, le attività d’impresa, i momenti del pensiero riflesso, critico e condiviso, i luoghi e i tempi della formazione e della socializzazione, le opere artistiche, gli spazi del dono, della gratuità, dello spirituale. A Vicenza da diciotto anni anche il Festival biblico, con il suo sforzo di aprire per tutti i tesori preziosi di quel ricco scrigno che sono le scritture bibliche, grande codice culturale e testo fondatore della fede dei cristiani, concorre con tanti altri attori a configurare questa tessitura. Per questo con tutti loro sostiene convintamente la candidatura di Vicenza e del suo territorio a capitale italiana della cultura e auspica che questa occasione stimoli la ricerca e l’intrapresa di un maggiore dialogo e cooperazione fra tutte le energie in campo”.